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  • Immagine del redattoreAndrea Costa

“Dire sì al Mes significa avere 2 miliardi di euro da investire per la sanità dell’Emilia-Romagna”

Aggiornamento: 26 gen 2021


Approvato ordine del giorno a prima firma Costa (Pd). L’Emilia-Romagna-è la prima regione a deliberare sull’argomento


Siamo stati la prima Regione a dire "sì ai fondi del Mes".

Lo abbiamo fatto votando la risoluzione che ho preparato insieme alla capogruppo Marcella Zappaterra e con il sostegno dei colleghi del Consiglio.

Dall’Emilia-Romagna, regione che vanta una delle sanità migliori d’Italia e prima a deliberare sull’argomento, arriva, quindi, un appello affinché l’Italia non rinunci a 36 miliardi dell’Europa. “Con la pandemia è apparso chiaro a tutti il valore assoluto di un servizio sanitario pubblico, universale, all’altezza delle sfide. In Emilia-Romagna il sistema ha retto, nonostante qui il virus abbia colpito con violenza estrema. Ma proprio perché questa Regione, con tutte le sue persone, è da sempre in tensione verso l’orizzonte del miglioramento, vogliamo vivere l’eccellenza non come un approdo ma piuttosto come un trampolino verso riforme che possano spingerci a rispondere positivamente alle nuove e future esigenze - continua Costa -. Cosa fare con quelle risorse? Puntare su una sanità di prossimità accessibile a tutti, potenziare gli ambulatori dei medici di medicina generale creando vere e proprie équipe territoriali, investendo nell’informatica per collegare meglio ospedali e rete del territorio, rafforzare la dotazione strumentale dei nostri ospedali. La strada davanti a noi è chiara e vorremmo sottrarre le valutazioni sull’opportunità di utilizzare oppure no il MES al dibattito volutamente ideologico, agganciandolo piuttosto alla sua reale efficacia delineando con grande senso pratico quali nuove opportunità garantirebbe per i cittadini emiliano-romagnoli. In questo c’è una responsabilità collettiva: tocca ad ogni rappresentante delle Istituzioni diffondere giusta informazione su questo argomento e spiegare correttamente ai cittadini cosa si potrà fare per la cura delle persone con quelle persone e cosa non si potrà fare rinunciandovi”.

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